Proseguono le attività editoriali dell’Istituto Jemolo con la pubblicazione del volume “Dieci storie di tutori e minori stranieri non accompagnati “. La pubblicazione, a cura del Dott. Jacopo Marzetti, Garante dell’Infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio e con l’introduzione del Commissario straordinario dell’Istituto Jemolo Avv. Gianluigi Pellegrino, segue una precedente pubblicazione dell’Istituto sullo stesso tema, attuato e reso possibile dalla Legge n. 47 del 2017 che disciplina le misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati.

Il presente volume vuole mettere in luce come il progetto della Regione Lazio, attuato in virtù della Legge n. 47/2017, non sia rimasto – come spesso purtroppo accade – semplicemente un “buon progetto”, al quale non sia seguito alcunché di concreto, ma al contrario abbia rappresentato una importante e significativa iniziativa che si è ampiamente sviluppata e continua a svilupparsi.

Le esperienze che sono riportate non sono altro che una piccola testimonianza delle centinaia di storie di tutele affidate ai numerosi Tutori volontari selezionati e formati dall’Istituto A. C. Jemolo e, successivamente, nominati dal Tribunale dei minorenni di Roma, che cura e controlla costantemente l’iter seguito dagli stessi.

Queste storie raccontano un vissuto, un rapporto creatosi con il Tutore stesso, il quale, come già evidenziato nella pubblicazione precedente, non ha solo lo scopo di una integrazione giuridica dei minori, ma riveste un ruolo di guida alla loro integrazione sociale, un aiuto nel seguire un percorso di studio e imparare un mestiere; e soprattutto un argine per non perdersi nei percorsi della criminalità organizzata che, molto spesso, è in agguato per approfittarsi delle loro situazioni di fragilità.

Sono certo che queste storie di Tutori e minori stranieri possano far riflettere non solo gli addetti ai lavori ma, più in generale, tutti coloro che le leggeranno, in particolare in merito all’importanza di un vero sistema di accoglienza che, per ritenersi tale, deve porsi – quale fine specifico –  quello di una reale inclusione e integrazione.

 

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