E’ stato pubblicato sul sito del Senato il dossier prodotto dal Servizio di bilancio contenente la conversione in legge, con modificazione, del decreto-legge 31 agosto del 2016 n. 168 recante misure urgenti per la definizione del contenzioso presso la Corte di Cassazione, per l’efficienza degli uffici giudiziari, nonché per la giustizia amministrativa.
il disegno di legge si propone di disciplinare una serie di aspetti organizzativi e procedurali al fine di garantire il pieno svolgimento delle funzioni della Corte di cassazione, in relazione ai ruolo decisivo per la certezza del diritto nonché per assicurare una standardizzazione uniforme in tema di tutela dei diritti fondamentali.
Alcune delle principali novità contenute nel provvedimento: per smaltire più rapidamente le cause pendenti i magistrati del Massimario con almeno due anni di servizio, potranno far parte come applicati dei collegi giudicanti. La misura è temporanea (non oltre tre anni) e non rinnovabile;
i giovani laureati potranno effettuare anche in Cassazione il tirocinio valevole per l’accesso alla magistratura; viene eliminata l’attuale relazione del consigliere e i difensori potranno depositare memorie scritte. Meno formalità poi per rimettere gli atti alla sezione se il ricorso supera il filtro preliminare; passa da 18 a 12 mesi la durata del tirocinio per i nuovi magistrati nominati a seguito dei concorsi già banditi nell’anno 2014/2015; per esigenze di copertura degli uffici sarà anche consentita la nomina degli idonei al di là del numero dei posti banditi a concorso. I magistrati di prima nomina, inoltre, potranno svolgere anche le funzioni monocratiche penali; nelle cause civili davanti alle sezioni semplici viene ampliato il ricorso alla trattazione in camera di consiglio al fine di limitare la necessità dell’udienza; nel procedimento camerale pm e avvocati interloquiranno solo per iscritto e la Corte giudicherà sulla base delle carte depositate; il trattenimento in servizio dei magistrati in funzioni apicali e direttive della Cassazione e della Procura generale è prorogato sino al 31 dicembre 2017.
La proroga vale però solo per chi non abbia compiuto 72 anni entro fine 2016 e debba andare in pensione nel corso del 2017.
Disposizione analoga (salvo che per il limite d’eta, 70 anziché 72) si applica ai vertici del Consiglio di Stato, della Corte dei conti e dell’Avvocatura dello Stato.