Skip to main content Skip to search

Maria Cristina Piscitelli

La jemolina Maria Cristina Piscitelli nasce a Roma, dove si laurea in Giurisprudenza nel 2001, a 23 anni, con tesi sperimentale in diritto del lavoro sulla “Tutela della dignità del lavoratore tra mobbing e molestie”. Consegue successivamente il Master LUISS di Consulente legale di impresa.
Diventa avvocato a 26 anni, superando nel 2004 l’esame di accesso alla professione a Roma.
E’ da allora titolare di uno studio legale specializzato nell’ambito Civile, in Tutela risarcitoria, Tutela del Lavoro, Contrattualistica, Diritto di famiglia e Tutela della Persona; per quanto concerne l’ambito Penale lo Studio si occupa di reati contro la persona, in particolare di tutela della persona in caso di stalking, atti persecutori e molestie, assumendo esclusivamente incarichi relativi alla difesa delle parti civili.
Of legal counsel di rilevanti Aziende, dal 2012 è Mediatore civile e commerciale ex Dlgs. 28/10 e DM 180/10, iscritta all’elenco dei Mediatori dell’Organismo di mediazione A. C. Jemolo.

Avvocato come nasce la sua passione per il diritto?
Mio nonno materno era Presidente di Sezione Penale di Cassazione, la famiglia di mia madre ha una lunga tradizione nell’avvocatura; fin da piccola sono stata educata al rispetto della Legge e delle Istituzioni ed ho respirato in casa un’atmosfera di fiducia nel Diritto e nella Giustizia, intesi nel loro senso più alto.
Questo, unito ad una naturale predisposizione che ho sempre avuto nel prendere le difese di quelli che mi sembravano essere i più deboli, mi ha portato a scegliere la toga.
Vivo la Professione idealmente come Servizio, come un’occasione per poter dare il mio concreto contributo a costruire una società più equa e più giusta.
Partecipo quindi con entusiasmo alla vita forense, facendo parte di una Commissione Consiliare del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma.

Vorrebbe parlarci brevemente della sua attività?
Amo pensare di aver costruito uno Studio dedicato alla Tutela della Persona sotto ogni profilo, civile e penale, all’interno del quale l’ascolto dell’assistito avviene con attenzione ed empatia, e mi avvalgo nella mia attività professionale anche della collaborazione di periti e psicologi, con una formazione caratterizzata dall’aggiornamento professionale continuo.
Per me è un vanto poter affermare che, in ambito penale, accetto solo mandati a rappresentare vittime di reato, proprio per onorare quella vocazione al ristoro della Giustizia a cui prima ho fatto menzione.
Nella mia attività professionale seguo anche Aziende e mi occupo anche di materie quali Contrattualistica, Diritto del Lavoro e Diritto Civile in genere.

Come ha conosciuto l’Istituto Jemolo? E cosa la spinse a scegliere il nostro Istituto per la preparazione alla professione forense e alla carriera giudiziaria?
Ho conosciuto lo Jemolo nel periodo universitario, come centro di eccellenza nel Lazio per gli studi giuridici; naturale conseguenza di ciò è stato partecipare nel 2003 al Corso per la preparazione alla Professione Forense e alla Carriera Giudiziaria.

Quanto è stato importante per la sua formazione?
E’ stato fondamentale. L’elevatissimo livello del corpo docente, unito alle esercitazioni concrete svolte in aula, mi ha dato la base culturale e sostanziale su cui ho poi costruito la mia professionalità.
Sento di poter affermare con sicurezza che è proprio grazie alla formazione ricevuta nel Corso di preparazione alla Professione Forense dello Jemolo che sono riuscita a superare l’esame di accesso alla professione a Roma nell’anno successivo a quello di frequenza delle aule dell’Istituto.
Oltre a ciò aggiungo che ho conosciuto in occasione del corso tanti amici che tuttora frequento e che sono diventati colleghi o magistrati, con i quali è sempre un piacere ritrovarsi anche a distanza di anni dal nostro periodo di studi.

Lo Jemolo si distingue per affidabilità e serietà nell’offerta formativa disponendo di un corpo di docenza altamente qualificato. Ne ricorda uno in particolare durante le lezioni?
Ne ricordo più di uno. Il mio pensiero non può non andare ai compianti Prof. Andrea Dalia e Alberto De Roberto, che sono stati eccellenti docenti, dotati di una umanità fuori dal comune, e con una attenzione a noi studenti veramente unica. Ogni lezione era un esempio di professionalità e dedizione.

Ha mantenuto contatti con l’Istituto?
Sì. Con estrema soddisfazione personale dal 2012 sono uno dei Mediatori Avvocati dell’Organismo di Mediazione A. C. Jemolo, secondo Organismo di Mediazione a Roma nel 2017 per numero di istanze di mediazione ricevute.

Quali sono le maggiori difficoltà per un avvocato? E cosa si sente di consigliare ai giovani laureati che hanno intenzione di intraprendere la professione forense?
Gli ostacoli, le criticità che in concreto vanno a impattare la nostra vita professionale a mio avviso sono molteplici.
L’elevato numero di iscritti all’albo unitamente ad una scarsa diffusione della cultura della mediazione fra gli Avvocati, in un contesto degli Uffici Giudiziari caratterizzato da una reale carenza strutturale di personale sia nel ruolo organico della Magistratura che fra i funzionari delle cancellerie, ha creato una situazione oggi molto complessa.
A chi desidera scegliere la professione forense il consiglio che mi sento di dare è quello di curare in modo estremamente attento e puntuale la propria formazione e l’aggiornamento professionale.
Oltre al consiglio di specializzarsi nella materia, fra quelle del Diritto, che appassiona di più.
La qualità della propria preparazione è ciò che fa la differenza, sempre, in un sistema complesso come quello della Giustizia, ed è ciò che consente e consentirà sempre ad un Avvocato di emergere nel proprio campo di elezione.