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Lucia Valente

Lucia Valente è Assessore al Lavoro, alle Pari Opportunità e al Personale nella Giunta Zingaretti della Regione Lazio. Laureata in Giurisprudenza all’Università la Sapienza di Roma, è da sempre impegnata nello studio del diritto del lavoro, prima conseguendo un dottorato di ricerca presso l’università di Pavia, poi come ricercatrice. E’ membro del collegio dei docenti del dottorato di ricerca in diritto dell’Economia e dell’Impresa e vanta attualmente una cattedra di Professore Associato di Diritto del Lavoro all’Università La Sapienza presso la Facoltà di Giurisprudenza. Una “jemolina” esperta di diritto del lavoro, a capo di un assessorato delicato e importante e che rappresenta la speranza di una nuova nomenclatura dirigenziale nelle Istituzioni.

 

Assessore, lei nel 1993 si aggiudica una borsa di studio per la frequenza del corso alla professione forense e alla carriera giudiziaria dell’Istituto regionale di Studi giuridici del Lazio Arturo Carlo Jemolo. Conosceva già l’Istituto Jemolo? E cosa la spinse a scegliere il nostro Istituto nella fase iniziale della sua carriera?

Conoscevo l’Istituto Jemolo, che nel 1993 era al suo secondo anno di attività, perché lo avevano frequentato, e me ne avevano parlato, dei miei colleghi di Università. Decisi di frequentarlo perché in quel momento avevo deciso di prepararmi per il Concorso in magistratura. Poi la mia vita professionale ha preso una strada diversa e ho scelto la professione di Avvocato e la ricerca. L’esperienza di quella borsa di studio è stata molto importante per tutto quello che ho fatto dopo.

Come giudica l’attività formativa forense offerta dall’Istituto?

Giudico molto positivamente l’attività formativa dell’Istituto soprattutto se si considera la trasversalità degli insegnamenti e l’apertura mentale che le materie giuridiche insegnate, anche con un taglio pratico, possono offrire a un giovane neo-laureato. E’ molto importante, dopo anni passati a studiare, soprattutto se si intraprende la carriera giudiziaria, confrontarsi con un taglio non solo didattico. E l’attività formativa dell’Istituto va in questa direzione.

Quanto pensa sia importante per un giovane laureato che si avvia alla carriera giudiziaria, la scelta del tipo di corso post universitario formativo da frequentare?

E’ importantissimo, a mio avviso, frequentare corsi di specializzazione post-universitaria perché l’Università non prepara alla carriera giudiziaria in quanto gli studi giuridici universitari hanno una diversa finalità: la preparazione di base nelle materie giuridiche. La didattica accademica, di solito frontale, non lascia molti spazi di approfondimento critico delle questioni giuridiche.

Ha un ricordo particolare dell’esperienza allo Jemolo?

Ho diversi di ricordi di quegli anni. Ma, soprattutto, due cose sono state molto utili per tutto quello che è successo dopo. Il rapporto con i professori, con i magistrati e con gli avvocati che si dedicano all’insegnamento in modo costruttivo, senza pensare di avere davanti uno studente ma un futuro collega. Non meno importante è il rapporto con il gruppo. E’ sempre più difficile trovare persone capaci di lavorare all’interno di una squadra e un’esperienza del genere è formativa anche in questo senso, ancora di più se fatta nell’immediatezza della laurea.

Quanto è stato utile per la sua carriera lavorativa il corso di preparazione forense presso il nostro Istituto?

Credo sia stato utile perché mi ha permesso di affrontare con maggiore sicurezza le tante prove alle quali mi sono sottoposta nella mia vita professionale e accademica. Anche i miei colleghi di corso hanno avuto una importante carriera, diventando notaio, magistrato o avvocato in tempi molto rapidi. Non avrei avuto lo stesso spirito se avessi iniziato subito dopo l’Università. Non da ultimo l’Istituto mi ha fornito anche un reddito, anzi il mio primo stipendio. All’epoca la borsa di studio era di 800 mila lire mensili.

Cosa si sente di consigliare ai giovani laureati che vogliono intraprendere la carriera di giurista?

Ai giovani laureati mi sento di consigliare di non studiare solo sui manuali ma di sviluppare una visione critica del diritto prendendo come riferimento la sua applicazione pratica e i lavori parlamentari, molto istruttivi se si decide di intraprendere la carriera del giurista.