L’Istituto Jemolo accoglie la notizia dell’Osservatorio sui Conflitti e la Conciliazione di dare avvio, il prossimo 7 ottobre, al corso di Alta Formazione per Conciliatori Civici presso l’Università di Pisa.

Il corso, dal titolo “le forme di risoluzione dei conflitti nei rapporti tra pubbliche amministrazioni e privati. La figura del conciliatore civico: una proposta per il diritto di cittadinanza” è stato concepito come strumentale allo sviluppo e definizione della “figura professionale del conciliatore civico” ormai necessaria in un contesto Europeo, giuridico, sociale e politico maturo e in procinto, in Italia, di attuare la riforma della giustizia.

 Il Parlamento europeo ha raccomandato sia agli Stati membri che ai diversi livelli di amministrazione della cosa pubblica (regioni e comuni compresi) di introdurre nel settore pubblico normative propulsive ed originali riconducibili al sistema conciliativo.

Anche la regione Lazio, con la legge n. 1 del 2016 e s.m.i., istituendo la figura del conciliatore, ha iniziato a muovere i primi passi per rendere attuale e fattivo questo cambiamento di rotta o meglio di adeguamento e sviluppo del diritto pubblico nei confronti del cittadino attraverso misure e procedure conciliative.

Il corso va collocato, dunque, nel panorama culturale e sociale del tempo in cui è divenuto necessario «favorire la cooperazione reciproca al fine di fornire una prospettiva alternativa sulla risoluzione pacifica ed extragiudiziale delle controversie e in particolar modo nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e nei servizi pubblici i quali devono contribuire al benessere del cittadino».

Il corso ha quasi l’ardire di inserirsi in questi mutamenti e, per alcuni aspetti anticipandoli, affinché si possa essere pronti a gestire e monitore l’attuazione della riforma sulla giustizia.

Lo testimoniano inoltre i 10 anni di lavoro dell’Osservatorio sui Conflitti e sulla Conciliazione nel Lazio che, in occasione del “compleanno”, ha promosso il convegno dal titolo «la centralità della formazione per la crescita della cultura della conciliazione».

Il corso è stato concepito da una visione di sintesi, dettata a chiusura della giornata di lavori del decennale dell’Osservatorio, che di seguito si evidenza:

  • lavorare per una formazione non solo per gli addetti ai lavori, per diffondere la cultura della conciliazione, rendendo chiunque capace di gestire il conflitto attraverso adeguati percorsi guidati ed evitando di delegare sempre e comunque;
  • una formazione nuova, che vada al di là dell’aggiornamento di quella già esistente, che sia centrata sui conflitti tra cittadini e Pubblica Amministrazione ed in materia di servizi pubblici;
  • una formazione volta a formare una nuova figura professionale, quella del conciliatore civico, che possa trovare spazio nei vari settori della Pubblica Amministrazione, delle Autorità di garanzia e nelle Camere di conciliazione;
  • una formazione rivolta ai giovani favorendo la progettazione di percorsi universitari specifici cosi come sviluppando l’attenzione nelle scuole alla cultura della Conciliazione.

L’attività formativa, coordinata in seno all’università di Pisa da un direttore scientifico, è organizzata in tre blocchi disciplinari:

  • nel primo, interdisciplinare, si vuole favorire la complementarità tra le materie che sono alla base della formazione del conciliatore ed affinare un linguaggio comune. Le materie sono: la psicologia; il diritto; la filosofia; la politica la sociologia e la comunicazione;
  • nel secondo blocco, di natura giuridica, si andrà ad approfondire la natura delle controversie con le pubbliche amministrazioni, i gestori dei servizi pubblici e individuandone gli strumenti di prevenzione e tutela;
  • nel terzo blocco, di natura sperimentale, si analizzerà la figura del conciliatore civico, anche al fine di modellarla, per esportarla nel sistema del diritto locale, se ritenuta una buona pratica.

Il corso di Alta Formazione, che parte in via sperimentale, della durata di 36 ore è organizzato in 6 giornate, mattina e pomeriggio, i cui incontri si svolgeranno una volta a settimana.

Al termine del corso, se il partecipante registrerà il 70 % di presenza e nel caso di superamento della prova finale sarà rilasciato il titolo su cui saranno riportati i CFU acquisiti.

Se il partecipante intenderà soltanto frequentare il corso con la registrazione di frequenza del 70% avrà diritto ad un attestato di frequenza sottoscritto dal direttore del corso. Tale attestato non è valutabile nell’esercizio degli uffici e delle professioni e nell’ambito della ricerca scientifica.

Il corso potrà essere seguito in presenza, presso l’Università di Pisa o in modalità on line.

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