L’Osservatorio tecnico sulla sicurezza e la legalità nel Lazio in collaborazione con la fondazione Libera Informazione, ha presentato – il 19 marzo – il primo rapporto “Mafie nel Lazio”. La stesura del documento rientra nell’impegno della Regione Lazio di combattere la criminalità, garantire la legalità e aumentare la trasparenza e la sicurezza.

Il censimento redatto dall’Osservatorio regionale ricostruisce, in modo dettagliato, le infiltrazioni mafiose e il loro radicamento nel corso degli ultimi 30 anni nel Lazio ed è emerso che su tutto il territorio regionale sono presenti ben 88 clan mafiosi, di cui 35 appartenenti alla ’ndrangheta, 16 a Cosa Nostra, 29 alla Camorra, 2 alla Sacra Corona Unita e 6 autoctone. Dal 2012 al 2014 nel Lazio risultano indagati per associazione di stampo mafioso 834 persone e per quanto riguarda il traffico di droga, gli indagati sono 3586.

 Nel 2014, in provincia di Roma, sono stati sequestrati 849 immobili, 593 beni mobili e 339 aziende per un valore di oltre un miliardo. Mentre la Banca d’Italia nel Lazio ha rilevato 9.188 operazioni finanziarie sospette. Secondo questi dati il Lazio è la terza città per sequestri dopo Milano e Palermo e la sesta regione per le confische dei beni mafiosi.

La strada intrapresa dal Governatore del Lazio Nicola Zingaretti è quella di una profonda rigenerazione della politica e dello stesso tessuto produttivo, una sfida da raccogliere con determinazione che coinvolge le parti migliori della società per reagire.

Proprio per questo la Regione Lazio sta effettuando una serie di azioni nella lotta alla corruzione e per la trasparenza: ha ridotto i centri decisionali, le direzioni regionali, infatti, sono state dimezzate passando da 8 a 2. E’ stato ridotto a 450 unità il numero complessivo dei membri dei Cda. Inoltre, la Regione Lazio vanta il primato di essere la prima in Italia ad aver introdotto la fatturazione elettronica; sta costruendo un albo elettronico dei fornitori che prevede una rotazione delle aziende e “white list” che privilegiano le aziende virtuose. Un’altra azione importante è la riduzione della discrezionalità amministrativa, un metodo rigoroso per il pagamento dei fornitori e, infine, la Regione Lazio per garantire la gestione migliore dei fondi europei, con un piano di rafforzamento amministrativo concluso con la collaborazione della commissione europea, ha dato vita a un sistema di controlli e misure con cui prevenire fenomeni di corruzione.