Giovedì 21 maggio, la Camera dei Deputati con 280 sì, 53 no e 11 astenuti ha approvato, in via definitiva e senza modifiche rispetto al testo del Senato, il disegno di legge anticorruzione. Tra le novità della nuova legge: il falso in bilancio, con cui spesso vengono costituiti “fondi neri”, torna ad essere reato. Le pene per le società non quotate andranno da 1 a 5 anni, mentre per le società quotate, le pene andranno da un minimo di 3 ad un massimo di 8 anni. La pena per le piccole imprese, invece andrà da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 3 anni. Stessa pena ridotta (6 mesi fino a 3 anni) si applica in caso in cui il falso in bilancio riguardi le società che non possono fallire, il reato sarà perseguibile a querela di parte e non d’ufficio. Con l’introduzione del nuovo articolo 2621-ter nel codice civile, la legge anticorruzione prevede l’ipotesi della non punibilità per particolare tenuità del falso in bilancio, in questo caso spetta al giudice di valutare l’eventuale entità del danno cagionato alla società, ai soci o ai creditori. Con la nuova legge vengono aumentati i poteri dell’Anac, l’Autorità nazionale anti corruzione che dovrà essere informata attraverso il suo presidente dal pubblico ministero qualora quest’ultimo eserciti l’azione penale per reati contro la pubblica amministrazione. L’Anac dovrà essere informata su ogni notizia emersa in contrasto con le regole della trasparenza nelle controversie sull’affidamento di lavori pubblici e sul divieto di rinnovo tacito di contratti di lavoro pubblici. E ancora, la riparazione pecuniaria: con una sentenza di reato, la parte è obbligata al pagamento di una somma pari all’ammontare di quanto indebitamente ricevuto dal pubblico ufficiale o dall’incaricato di un pubblico servizio a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’amministrazione di appartenenza. Altra novità importante riguarda le pene per i reati di associazione mafiosa. In questo caso le pene potranno arrivare anche a 26 anni di carcere, per chi partecipa ad un’associazione mafiosa la reclusione va da 10 a 15 anni, mentre per chi la promuove, dirige o organizza da 12 a 18 anni. Nel caso di associazione mafiosa armata, la pena va da 12 a 20 anni e per i boss da 15 a 26 anni.