L’Aiga – Associazione Italiana Giovani Avvocati – ha presentato il report “Il cambiamento delle professioni legali”. L’indagine mostra il fenomeno di migliaia di avvocati che, pur collaborando stabilmente con uno studio legale, non possono contare sulle tutele di un lavoro dipendente, è il fenomeno dei “collaboratori di studio” che lavorano senza la tutela di un contratto regolare. Questo rapporto non è quasi mai regolato da un contratto e, almeno formalmente, risultano liberi professionisti. Dall’indagine effettuata intervistando 448 giovani avvocati su tutto il territorio nazionale, solo il 40% degli intervistati dichiara di avere l’obiettivo di mettersi in proprio. La ricerca svela un rapporto di «cripto-dipendenza» senza le tutele di alcun contratto. In quattro casi su cinque, infatti, il rapporto tra il collaboratore fisso e lo studio per il quale lavora non è normato da alcun tipo di contratto (80% dei casi), un dato che sembra confliggere con la presenza di una corresponsione di compenso sia fissa (49,4%) sia variabile (27%). E’ evidente che stiamo assistendo all’ “evoluzione dello studio tradizionale verso forme societarie”, sottolinea la Presidente Aiga, Nicoletta Giorgi.