Approvato dal Consiglio dei Ministri di venerdì 20 febbraio 2015, su proposta del Ministro dello sviluppo Economico, Federica Guidi, il Disegno di legge per il mercato e la concorrenza. L’obiettivo del provvedimento è quello di stimolare la crescita economica frenata dalla scarsa concorrenza nel settore dei servizi. Secondo le stime del Fondo monetario internazionale, le liberalizzazioni faranno crescere del 3,3% il Pil italiano nei prossimi 5 anni, migliorando la credibilità del Paese ed il suo rating e costituiranno un elemento importante nel giudizio della Commissione europea sulle riforme italiane. Tra i vari provvedimenti, il Governo Renzi punta sulla liberalizzazione nel settore degli avvocati e dei notai.

Per la categoria dei notai, il Ddl amplia i bacini di utenza a livello regionale modificando il rapporto tra posto notarile e avvocati. Il provvedimento elimina il divieto di pubblicità, allarga il bacino di competenza dal distretto di Corte di Appello a tutto il territorio regionale ed elimina il reddito minimo di 50 mila euro. Vi è poi la riduzione di tipologie di atti per i quali è richiesta l’autentica notarile e si individuano i casi in cui il potere di autentica è attribuito anche ad avvocati e commercialisti. In questo modo si consente anche ad altri professionisti – tra cui gli avvocati – di redigere atti per transazioni immobiliari di modesta entità e relativi ad unità immobiliari non ad uso abitativo, come box, cantine. Gli avvocati dovranno però avere una polizza con un massimale pari al valore del bene indicato nell’atto. Inoltre, si eliminerà l’obbligo di atto notarile per la costituzione di società a responsabilità limitata con capitale fino a 20 mila euro e si estenderanno gli atti per i quali il passaggio notarile potrà essere sostituito dalla sottoscrizione digitale.

Per gli avvocati, infine, il disegno di legge elimina il vincolo di appartenenza ad una sola associazione professionale, introduce l’obbligo di presentare un preventivo – oggi avviene solo su richiesta dell’assistito – e permette la costituzione di associazioni multiprofessionali aprendo la partecipazione anche ai soci di capitali non professionisti.