Le “cliniche legali” sono diffuse in tutto il mondo e in Italia sono attive in tre Università: Brescia, Torino e Roma Tre. Si tratta di un metodo didattico riservato agli studenti universitari di Giurisprudenza, per permettere loro di fare pratica su casi reali e offrire assistenza legale ai più disagiati. Gli aspiranti avvocati lavorano in gruppetti di cinque persone supervisionati da un docente e un avvocato professionista in quanto, non possono rappresentare legalmente gli assistiti in Tribunale, ma solo partecipare all’udienza.

Nata due anni fa, la clinica legale “in house” (così definita) dell’Università di Roma Tre ha uno sportello aperto al pubblico all’interno dell’Università ed è specializzata in tematiche che riguardano migranti e richiedenti asilo politico, carcere e diritti umani. Molto spesso i casi sono segnalati da associazioni, sindacati e Caritas. Gli studenti, nella “clinica legale”, imparano il diritto attraverso l’esperienza diretta, vale a dire attraverso la trattazione di casi reali e avendo a che fare con persone reali. In questo modo si innalza il sistema di comprensione del sistema legale nel suo insieme e, allo stesso tempo, consente agli studenti di impegnarsi socialmente.