La Camera penale di Roma piange la scomparsa dell’avvocato Paola Rebecchi.
L’11 giugno sull’autostrada A 14, all’altezza di Faenza, si è verificato un terribile incidente stradale nel quale prematuramente ha perso la vita. Era di ritorno dall’incontro organizzato dell’Unione delle Camere Penali Italiane che si era svolto a Rimini, nel quale era stata protagonista della sessione dei lavori dedicata alla Difesa d’ufficio e alla Deontologia dell’avvocato penalista.
Da molti anni oltre a esercitare la professione con con grande serietà e impegno era attiva nella Camera Penale di Roma, attualmente ricopriva la funzione di consigliere tesoriere, già vice presidente e segretaria.
A livello nazionale era responsabile dell’Osservatorio per la Difesa d’ufficio e per questo ruolo era conosciuta in tutte le Camere Penali territoriali, anche in quelle più periferiche, dove si recava spesso con grandi sacrifici personali e professionali, per parlare ai giovani.
Aveva contribuito in maniera determinante alla elaborazione della nuova legge sulla difesa d’ufficio.
Credeva fermamente nella funzione sociale dell’avvocato e vedeva nella figura dei difensori d’ufficio, come diceva lei riprendendo una frase dell’avvocato Oreste Flamini Minuto (al quale era stata molto legata), “i garanti della lealtà dello Stato”.
Era convita fermamente che oggi le criticità della riforma della difesa d’ufficio siano legale a un problema culturale di consapevolezza del ruolo da parte di tutti i soggetti protagonisti del processo.
Era un esempio di grande passione e impegno nell’associazione e punto di riferimento per tutti gli avvocati penalisti romani ai quali offriva disinteressatamente disponibilità e aiuto. Aveva una forte concezione politica della Camera Penale ispirata alla figura dell’avvocato garante dei diritti e qualificato professionalmente: in sostanza l’avvocato con la schiena dritta.
E per questo si lanciava con lealtà e entusiasmo in ogni iniziativa per la difesa delle garanzie e dei diritti fondamentali dei cittadini.
Nella preparazione del programma dell’incontro di Rimini aveva insistito affinché il titolo della sessione evocasse la battaglia culturale per l’affermazione del ruolo sociale dell’avvocato e fosse proiettato un film dedicato a Fulvio Croce, presidente dell’Ordine di Torino e assassinato dalle Brigate Rosse, eroe e simbolo della figura dell’avvocato garante dei diritti. Le piaceva una frase dell’avvocato Croce che distingueva coloro che facevano l’avvocato, da quelli che erano avvocati. Ecco: Paola Rebecchi era un avvocato.
Le sia lieve la terra.

Vincenzo Comi