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Daniela Morgante

Magistrato della Corte dei conti e Assessore al bilancio di Roma Capitale. Ha lavorato in Consob come avvocato e in Banca D’Italia dove si è occupata di concorrenza e vigilanza bancaria, docente di vari corsi post-universitari e autrice di numerose pubblicazioni in trattati e riviste specializzate. Daniela Morgante, una donna molto giovane con un curriculum di tutto rispetto, una “jemolina” diventata un giurista stimato.

Quando è nata la sua passione per il Diritto e la consapevolezza di intraprendere la carriera di Avvocato e Magistrato?

La passione per il diritto e, soprattutto, per la giustizia, tradotto nel rispetto dei doveri e dei diritti che coinvolgono chiunque appartenga ad una data comunità, sono sentimenti che mi accompagnano probabilmente da sempre. Durante gli studi di Giurisprudenza ho potuto appassionarmi sia alle materie giuridiche che a quelle finanziarie, economiche e contabili, sulle quali ho poi focalizzato il mio percorso professionale. Sono branche affascinanti, non solo per la loro complessità teorica, ma soprattutto in quanto ti consentono di comprendere e approfondire meccanismi portanti del mondo reale.

Lei, dopo aver conseguito la laurea, ha frequentato il corso di preparazione all’esame per la carriera di Avvocato e Magistrato presso l’Istituto Regionale di Studi Giuridici “Arturo Carlo Jemolo”, quindi una “Jemolina” diventata un giurista di fama nazionale e stimato Assessore di Roma Capitale. Ci spiega i motivi che la spinsero a scegliere l’Istituto Jemolo in un momento delicato per il percorso formativo alla sua carriera giuridica?

La formazione che ho ricevuto dall’Istituto Jemolo è stata determinante per rafforzare non solo le mie conoscenze e il metodo di studio, ma soprattutto la mia passione per le materie che ho potuto approfondire durante il Corso. Il prestigio nazionale dell’Istituto, nel quale hanno insegnato e insegnano i più stimati giuristi italiani, figure di straordinaria esperienza e competenza che hanno spesso ricoperto ruoli di rilievo nel governo e nella vita del Paese, mi ha sempre riempito di profondo entusiasmo ed orgoglio. L’accesso allo Jemolo è stato davvero molto selettivo, con un concorso riservato ai 110 e lode e che verteva sulle principali materie del corso di laurea: averlo superato subito dopo la laurea, vincendo la borsa di studio, è stato per me motivo di grande soddisfazione e mi ha dato la fiducia di poter andare oltre con la convinzione che avevo davanti a me una ineguagliabile occasione di crescita professionale.

Dopo l’esperienza all’Istituto Jemolo quale è stato il suo percorso lavorativo?

La mia carriera lavorativa è stata molto articolata e questo mi ha sempre riempito di nuovi stimoli. Sono diventata Avvocato, sono entrata alla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob), dove mi sono appassionata alla finanza; ho poi proseguito il mio percorso nel settore bancario, presso la Banca d’Italia occupandomi di concorrenza e vigilanza bancaria. La Banca mi ha anche permesso di formarmi attraverso due straordinarie esperienze all’estero, prima presso la Bce, dove mi sono occupata di Supervisione finanziaria, e poi presso la Direzione Concorrenza della Commissione europea, nella Divisione Aiuti di Stato. Avendo nel frattempo maturato i requisiti professionali per poter accedere alle Magistrature superiori, ho quindi concentrato le mie energie nella preparazione dei concorsi in Magistratura, diventando quindi prima Uditore giudiziario, poi Magistrato del Tar e quindi Magistrato della Corte dei Conti. E oggi mi occupo, con nuovo entusiasmo, dei conti di Roma capitale nel ruolo di Assessore al bilancio.

Quanto è stato professionalizzante e soprattutto utile il corso di preparazione presso il nostro Istituto per la sua carriera di giurista e magistrato?

Gli studi compiuti presso l’Istituto Jemolo li porto davvero nel cuore. E’ stato un anno intenso, denso di contenuti e di stimoli. Insigni giuristi e autorevoli uomini delle istituzioni mi hanno trasmesso le loro conoscenze, il loro metodo e soprattutto la loro passione, permettendomi di acquisire quella analisi critica che ancora oggi scandisce il mio metodo di lavoro nonché quella passione che è sempre stata l’anima di tutto quello che ha fatto.

Che sensazione ha provato, a distanza di anni, tornare all’Istituto nel ruolo di docente?

Una soddisfazione immensa e una emozione ancor più grande. Non esiste esperienza più bella, per chi ama gli studi, che insegnare nel luogo dove ci si è formati ed avere la possibilità di trasmettere ad altri giovani studenti la passione e la preparazione che da quella stessa Istituzione si è ricevuto. Il rapporto diretto con l’aula riesce a darti un’emozione unica e ti sviluppa un forte senso di responsabilità, dal momento che hai la consapevolezza che in quel momento stai dando realmente un contributo allo sviluppo ed alla crescita della società. Se riesci a trasmettere quello che hai dentro altri studenti si appassioneranno a ciò che ti appassiona, interagiranno con te e si creerà quel feedback che trasforma ogni lezione in una nuova occasione di approfondimento e di scoperta della materia che stai trasmettendo. E ogni volta che un discente mi manifesta la sua volontà di studiare la contabilità e finanza pubblica per preparare il concorso in Magistratura e lavorare presso la Corte dei conti o l’Assessorato al Bilancio questo mi riempie di orgoglio e di voglia di accrescergli quell’interesse che a suo tempo appassionò anche me.

Quali sono stati, fino a questo momento, i momenti più difficili e quelli più ricchi di soddisfazione della sua carriera?

La vita si compone di momenti difficili e di momenti in cui finalmente viene riconosciuto il tuo operato. L’importante è mantenere sempre la costanza e la forza di seminare, perché se lo si fa con coscienza e convinzione ciò che si semina darà prima o poi i suoi frutti. Prepararsi ad esami impegnativi, ricoprire ruoli di responsabilità, dover prendere decisioni che riguardano gli interessi altrui o riequilibrare i conti della Capitale d’Italia in un momento storico così difficile sono certamente situazioni molto complesse da gestire: ma è bello viverle, con la convinzione che la strada percorsa per superare le difficoltà e trovare soluzioni, per quanto in salita possa essere, sarà comunque una nuova esperienza importante che ti farà crescere nella vita e nel lavoro.

Cosa si sente di dire ai giovani neo laureati che vogliono perseguire la carriera di giurista?

‘Volere è potere’. Il talento naturale è certamente una componente importante, ma determinazione e capacità di credere in se stessi nel lungo termine sono insostituibili. Voglia di costruire ed entusiasmo sono determinanti per la propria realizzazione professionale e per coinvolgere anche gli verso obiettivi comuni.