Il primo incontro dei Martedì dello Jemolo, dal titolo “Diritto e dovere di informazione. Diritto e dovere di cronaca. Limiti e criticità “organizzato in collaborazione con l’Associazione Nuove Frontiere del Diritto, con l’Ordine degli Avvocati di Roma e con l’Ordine dei Giornalisti del Lazio,  presso l’Istituto A. C. Jemolo, ha riscontrato un’ampia partecipazione di pubblico in presenza.

L’evento è stato introdotto dalla Direttrice dell’Istituto A.C. Jemolo Dr.ssa Arcangela Galluzzo che ha aperto il convegno soffermandosi sull’importanza della professione di avvocato, sulla responsabilità del ruolo di giornalista e sull’importanza della collaborazione fra queste professionalità. 

Il Neopresidente dell’Ordine degli Avvocati Roma – Avv. Paolo Nesta – ha salutato tutti i partecipanti al convegno lasciando poi la parola all‘Avv. Cristiana Arditi Di Castelvetere, Consigliere dell’Ordine egli Avvocati di Roma, che ha sottolineato l’importanza della professione dell’Avvocato relativamente alla tematica trattata.

Il giudice Valerio de Gioia ha approfondito il tema del diritto all’oblio e il tema del diritto di informare e di cronaca da parte del giornalista, con riferimenti a recenti sentenze della Corte di Cassazione.

L’Avv. Federica Federici ha illustrato i temi cruciali del convegno: dalla comunicazione su Internet e sui social network, ai mass media, dal diritto e dovere di cronaca al linguaggio giuridico e giornalistico. Successivamente si è soffermata sul tema della web-reputation, sulla tutela della dignità della persona e sulla sua inviolabilità.

L’Avv. Paolo Maria Storani ha raccontato di casi concreti citando inoltre alcune pubblicazioni inerenti i temi trattati.  

La Dott.ssa Maria Zegarelli si è soffermata sul tema del dominio delle piattaforme web internet che sta diventando pervasivo, creando nuove relazioni e nuove realtà. La giornalista ha evidenziato che ciò che accade online debba essere sottoposto allo stesso regime giuridico di ciò che accade offline.

Il Dott. Leandro De Sanctis, giornalista, ha offerto una chiave di lettura “umanistica” della professione del giornalista. Infatti, secondo la sua esperienza sul campo, il giornalista è prima di tutto un essere umano e per questo deve rimanere sempre aderente alla realtà.